✔ Gott und die Welt di Robert Jenne, Germania, 2013 – 12'
Dall'archivio
del Religion Today Filmfestival.
Padre Matthias, un
sacerdote appena ordinato, è il nuovo pastore della tradizionale
parrocchia rurale di St. Thomas, il cui tesoro più prezioso è una
statua mutila della Madonna col Bambino, presumibilmente con poteri
miracolosi. Durante un litigio con Adelheid, la presidentessa del
consiglio parrocchiale, il povero Gregor, cronicamente sfortunato, si
impadronisce della reliquia. Il giovane sacerdote è costretto ad
adottare metodi insoliti per impedire la distruzione della statua.
✔ Le rocce dei camuni di
Eugenio Farioli Vecchioli, Italia,
2013 – 27'
Dall'archivio
della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto.
In
questa stretta vallata delle Alpi lombarde sono racchiusi quasi
diecimila anni di storia dell’uomo, dalle prime tracce di presenza
umana al termine delle glaciazioni (circa 8000 a.C.) fino ai giorni
nostri. Le sue pietre incise costituiscono la maggiore testimonianza
dell’evoluzione del popolamento, il fil rouge per seguirne la
storia e per ricostruire uno dei tratti più peculiari, quello della
formazione della civiltà camuna che dal neolitico all’età romana
partecipa all’evoluzione delle coeve culture europee, mantenendo al
contempo molto forte la propria identità. Il video racconta il
Patrimonio Archeologico delle Incisioni Rupestri sotto l’aspetto
scientifico, storico ma anche il ruolo che ha avuto e continua ad
avere sulle comunità locali. Attraverso le interviste delle
personalità che si occupano della ricerca, della tutela e della
valorizzazione, il documentario delinea un ritratto originale della
Val Camonica.
✔ Resuns di
Aline Suter & Céline Carridroit, Svizzera,
2014 – 51'
Dall'archivio
del Trento Film Festival
Il romancio è una delle quattro
lingue ufficiali della Svizzera e viene utilizzato da alcuni gruppi
nei territori del Cantone dei Grigioni. Proprio grazie alla sua
natura minoritaria e isolata, il romancio ha mantenuto un fascino
particolare ancora profondamente legato al mondo contadino in cui si
è sviluppato. Chi parla il romancio lo percepisce come una forma di
resistenza alla omologazione e come un insieme di suoni in singolare
armonia con il paesaggio montano.
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